28 novembre 2008


In principio era il CUF, circa quindici anni fa. Poi il CUF venne travolto da uno scandalo che riguardava sangue infetto, Hiv, epatite B e C… e per questo motivo cambiò e venne chiamato AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco, preposta alla sorveglianza e all’approvazione dei farmaci).
L’AIFA è finita ieri al centro di un’inchiesta che ha portato all’arresto di 8 persone (fra cui 2 suoi dirigenti di spicco) e riguarda 30 indagati fra cui figurano il direttore generale e dei manager di punta dell’AIFA, dei manager della Bayer, della Glaxo, ricercatori e politici. L’inchiesta fa luce su uno scambio di tangenti e regali al fine di agevolare l’immissione di nuovi farmaci nel mercato italiano e alleggerire i controlli su altri già presenti affinchè “non passassero informazioni su prodotti che hanno creato situazioni di rischio per la salute, anche mortali”.
Fra le prove contenute nelle 700 pagine di documenti della Procura, il filmato ad opera dei Carabinieri del passaggio di denaro fra un mediatore e Pasqualino Rossi, numero due dell’AIFA e rappresentante AIFA presso l’EMEA (Agenzia Europea per i Farmaci), finito ora agli arresti, al fine di influenzare i controlli sull’Aulin.
L’Aulin è un noto anti-infiammatorio contenente la molecola nimesulide e venduto nelle farmacie italiane anche come farmaco generico. Nelle statistiche l’Italia è il Paese con il più alto consumo di nimesulide in Europa. Ciò che però molti non sanno è che questo farmaco non è stato mai approvato in Giappone o negli Stati uniti, e che la sua commercializzazione è stata sospesa nel 2002 in Spagna ed in Finlandia dopo 66 casi di danni epatici ed un decesso, e nel 2007 in Irlanda dopo che 6 pazienti subirono un trapianto di fegato.
Nel nostro Paese si sono susseguiti vari allarmi e appelli, tra cui quello lanciato nel maggio 2007 dal Convegno dei Medici Internisti Italiani e dal presidente della Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, dopo i numerosi episodi di pazienti con danni al fegato e all’apparato gastroenterico causati dalla molecola nimesulide.
Gli allarmi sono però rimasti inascoltati e il Comitato Scientifico dell’EMEA, dopo un’analisi dei dati, ha stabilito che il profilo/rischio della nimesulide è da considerarsi comunque positivo (il manager Paqualino Rossi, finito in manette e al centro del presunto passaggio di tangenti per influenzare i controlli sull’Aulin, è il rappresentante AIFA presso l’EMEA, ndr).
Secondo l’inchiesta, guidata dal giudice Guariniello e dai carabinieri dei Nas di Torino, sono decine i farmaci di cui potrebbe essere stato alterato l’iter di autorizzazione. Per l’accusa, oltre i reati contestati, si profila l’ipotesi per gli indagati di avere arrecato un danno alla salute pubblica.
Secondo la Procura i rapporti di corruzione erano talmente diffusi e radicati che alcuni rappresentanti dell’AIFA coinvolti nell’indagine arrivavano ad essere pagati mensilmente dai mediatori delle compagnie farmaceutiche. Come un vero stipendio.

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